Programmazione nella Scuola Primaria – 4

scolaro

Pare che questa serie di post piaccia, allora continuo (in attesa dei contributi richiesti, nèh!).

Oggi una cosa nuova, di quelle fondamentali: le variabili.

Ma prima mi fanno notare che al posto del terminale (il prompt dei comandi) si potrebbe usare Idle.

idle

Viene installato con Python, cercatelo nel menu (procedura che cambia tra le versioni vecchie e la 8.x). Ma rassegnatevi che il terminale ci servirà ancora.

Riprendiamo la lezione da dov’eravamo rimasti, ecco:

v1

Chiaro? Vediamo se ho capito: quando scrivo 12 + 5 e poi premo Invio, Python risponde con 17; lo stesso se scrivo un’espressione più complessa, posso (a volte devo) usare le parentesi. Finora niente di nuovo traffico con i numeri.
Ma al posto dei numeri posso usare delle variabili, cioè dare un nome a un numero, nel mio caso a var1 viene assegnato il numero 12 e 5 lo chiamo var2.
Il nome della variabile deve iniziare con una lettera, non contenere spazi e essere facile da ricordare (come otto nell’esempio). E la variabile viene trattata proprio come se fosse il dato che contiene. Inoltre possono essere usate per i risultati, specie nel caso in cui questi siano intermedi e debbano essere ulteriormente utilizzati.
Un’ultima cosa: il carattere # e tutto quello che segue fino alla fine della riga è un commento, un’annotazione che serve a noi ma che Python ignora. In modalità interattiva (come adesso) Python si aspetta che il commento continui per cui risponde con ... invece del solito >>>; basta premere Invio e tutto torna normale.

v2

Uh! cose un po’ diverse dall’aritmetica che usiamo di solito. Nessun problema con n = 3, anzi sì: si deve (dovrebbe) leggere “n diventa 3“, cosa che rende comprensibile n = n + 1, “n diventa n + 1; n viene incrementato (di 1). Siccome è una cosa che si fa spesso e la ripetizione del nome della variabile è ridondante, si usa l’operatore +=, come nell’esempio. Io ho mostrato solo += ma la stessa cosa vale per -, * e /.

v3

L’operatore logico (noi diciamo booleano) == è quello che nel linguaggio corrente è l’uguale, nel nostro caso l’espressione n == 7 restituisce il valore True, vero e n == 5, False, falso. Esiste anche != che si legge non uguale o diverso. Non uguale è brutto, avete ragione, ma ! ha spesso il significato di not. Per rendere la vita più interessante ne ha anche altri, completamente diversi, in questi casi viene a volte chiamato bang.

v4

Quasi dimenticavo: le lettere minuscole e quelle maiuscole sono diverse.

v5

Due cose ancora: il segno + concatena anche le stringhe, come si vede qui sopra. E le stringhe le racchiudiamo tra virgolette, semplici o doppie.
Se siete arrivati fin qui siete sulla buona strada, il più è fatto. Davvero. Ve l’avevo detto che è facile, pensa che l’ho capito anch’io (me) 😯

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