Continuo l’esame di OCaml, iniziato qui. Mi ero perso su una cosa che dovrebbe essere banale ma un po’ quirkosa, imho. Poi, magari, scoprirò che è logico e naturale e giusto che sia così; per intanto eccola:
l’uso delle parentesi per il cast a 3 a volte sono necessarie, a volte no. Finchè si prova con l’interprete non ci sono problemi ma nelle condizioni reali ciò potrebbe essere fastidioso.
sembrerebbe che le parentesi per il cast ci vogliano sempre.
Mentre ci sono i tipi base sono i seguenti
OCaml type Range int 31-bit signed int (roughly +/- 1 billion) on 32-bit processors, or 63-bit signed int on 64-bit processors float IEEE double-precision floating point, equivalent to C's double bool A boolean, written either true or false char An 8-bit character string A string unit Written as ()
dove unit equivale al void del C.
Tutta questa cura sul controllo dei tipi non impedisce di avere funzioni polimorfe: la differenza sta in un apice 8)
ma ecco
cosmico! direbbe il prof. Fontecedro, fa tutto lui. E ce lo dice quando definiamo la funzione, così:
val dammi5 : 'a -> int = <fun>
indicando ‘a. Nel caso di definizione di media si aveva
val media : float -> float -> float = <fun>
niente apici e tipi ben definiti 8)
A questo punto il tutorial diventa molto simile alla Guida Galattica, riporto copincollando perché troppo bello:
Dunque l’argomento di questo tutorial è che i linguaggi funzionali hanno molte Caratteristiche Veramente Fiche, e che OCaml è un linguaggio che ha tutte queste Cratteristiche Veramente Fiche infilate dentro insieme, il che lo rende dunque un linguaggio molto pratico da usare per veri programmatori. Ma la cosa strana è che la maggior parte di queste caratteristiche fiche non hanno proprio nulla a che fare con la “programmazione funzionale”. Difatti, sono giunto alla prima Caratteristica Veramente Fica, e non ho ancora parlato del perché la programmazione funzionale è chiamata “funzionale”. Ad ogni modo, ecco la prima Caratteristica Veramente Fica: l’inferenza dei tipi.
OK, OCaml gestisce lui i tipi, tranne casi particolari che solo alcuni ne hanno bisogno (diffidatene, come dei programmatori muniti di cacciavite).
Ecco io sono arrivato alla fine della pagina The Basics. (Esiste anche in italiano, l’abitudine…). E mi sto ponendo una domanda: conviene che continui a raccontare queste cose che sono un riassunto di cose presenti sul Web, fatte molto bene (stessa qualità della Guida Galattica, l’ho già detto)? Diciamo che per ora mi fermo qui, ci penso su e prossimamente… 8)
Poi ho dei dubbi su post molto corti come l’attuale. In questo periodo sono piuttosto preso da mille cose, forse ci saranno meno post miei. Anche perché odio quelli con solo fuffa per far vedere che ci sono 😦